giovedì 26 febbraio 2009

CANEDERLI DI VERZA CON CUORE DI FORMAGGIO


Ecco una nuova ricettina sfiziosa di mia zia Germana. Il formaggio che viene utilizzato come cuore del canederlo è il famoso Puzzone di Moena, ovvero l'incubo di ogni frigorifero dato che nel momento in cui lo si porta a casa, ha il potere di trasmettere il suo "profumo" a tutti i cibi conservati in frigo! Il suo gusto è talmente forte che per me è difficile mangiarlo fresco, lo preferisco decisamente quando viene utilizzato utilizzato come ingrediente per piatti caldi (per torte salate, cannelloni o canederli come in questo caso).
Speriamo tanto vi piacciano. Sono sicuramente apprezzatissimi da tutti i componenti della nostra famiglia allargata (zii, cugini, cognati, ecc.)!!


INGREDIENTI PER 12 CANEDERLI
  • 18 pugni di pane grattuggiato grosso
  • 1/2 verza
  • 2 uova
  • 1 bicchiere di latte tiepido
  • 1 cucchiaio da tavola colmo di farina
  • formaggio Puzzone di Moena (200 grammi circa)
  • formaggio grana grattuggiato (2 tazze abbondanti)
  • brodo vegetale o burro per servire
Mettere a bagno il pane con le uova ed il latte tiepido. Cuocere in abbondante acqua salata la verza. Scolarla, tritarla finemente ed incorporla al composto di pane aggiungendo di seguito la farina. Tagliare a cubetti il puzzone. Fare delle palle con il composto ottenuto ed inserire all'interno di ognuna di queste un cubetto di formaggio. Cuocere in abbondante acqua salata (o nel brodo vegetale) i canederli per circa 15/20 minuti. Servire col brodo vegetale utilizzato per la cottura e con abbondante formaggio grattuggiato o con del burro aromatizzato alla salvia.

venerdì 20 febbraio 2009

CHAMPIÑONES A LA PLANCHA

Da quando siamo stati in Andalucía in dicembre (vedi qui il post e qui le foto), Damianito ha sempre in testa quei fantastici champiñones a la plancha, che abbiamo ricevuto come tapa ben tre volte in una sola settimana!! Negli ultimi 3 mesi Damianito li ha preparati diverse volte e così buoni che nemmeno sembrano italosvizzeri! Il minimo era dedicargli almeno un post.


Naturalmente il perfetto accompagnamento è una manzanilla de Sanlúcar, il più fresco tra le versioni di Vino de Jerez.


INGREDIENTI per una tapa per 2 persone

  • 1 cucchiaino di sale grosso
  • 1 spicchio d'aglio
  • 1 ciuffetto di prezzemolo
  • 10 champignon
  • 3 cucchiai d'olio extravergine d'oliva
Preparare il pesto con il prezzemolo, l'aglio ed il sale grosso. Quando sarà tutto bene tritato, si aggiungono 2 cucchiai e mezzo d'olio.


Pulire gli champignon e privarli del gambo. Posizionarli in una padella antiaderente con il mezzo cucchiaio d'olio rimanente e passarli velocemente da ogni parte (2 minuti). Riempire gli champignon con il pesto e lasciar cuocere per ancora qualche minuto.

venerdì 13 febbraio 2009

VIAGGIO ALL'INFERNO



Oggi niente ricetta: ho una storia da raccontarvi:


Era novembre ed avevo ricevuto un invito a partecipare ad un'iniziativa sulla memoria da parte di un mio amico attraverso facebook. Devo dire che di solito ignoro un po' tutto ciò che mi arriva attraverso facebook, ma questa volta ho fatto uno sforzo e mi sono fermata a leggere i dettagli di quello che sembrava un viaggio interessante: un percorso nella memoria, un tuffo nella storia di 65 anni fa. Ho aderito senza quasi pensarci, in attesa del primo incontro informativo. Eravamo in 17 più due educatrici; non conoscevo nessuno e mi è venuta voglia di mollare. Ma in ballo c'era un viaggio che avevo sempre desiderato fare, perché una volta nella propria vita bisogna fare i conti con il nostro passato, per diventare migliori, per cercare di imparare dagli sbagli fatti nel corso della storia (nemmeno troppo lontana) e mettere in pratica nuove buone abitudini nella vita di tutti i giorni. Il martedì previsto per il giorno della partenza era nuvoloso e ci siamo dovuti “sorbire” i classici saluti dalle istituzioni. Poi la divisione in gruppi, la sistemazione negli scompartimenti e finalmente la partenza in treno alla volta di Cracovia. Il viaggio, nonostante sia durato circa 22 ore, non l'ho nemmeno sentito: ho dormito, letto, ascoltato musica e nei momenti riservati alle attività ho discusso con i miei compagni di viaggio sul periodo nazi-fascista. Durante la giornata seguente abbiamo fatto una visita a Cracovia: città molto bella e direi anche per alcuni aspetti molto occidentale, anche se dai prezzi e dai cibi tipici si capisce che è stato un paese molto povero (gli ingredienti principali erano patate, barbabietole e cavolo). Ma è stato il giorno seguente quello più duro: abbiamo iniziato con la visita di Auschwitz per seguire, nel pomeriggio, con quella di Auschwitz II-Birkenau. Ciò che si trova in quei campi è indescrivibile. Ho cominciato a fare foto a raffica, poi mi sono vergognata di me stessa per il poco rispetto che stavo avendo per coloro che erano morti in condizioni atroci in quella palude di odio e di violenza. Era l'inferno e nessuno vuole portarsi a casa foto dell'inferno da mostrare ai propri amici. Nei giorni successivi ho avuto l'occasione di riflettere sulla mia esperienza e sono giunta alla conclusione che dovevo pubblicarle proprio perché nessuno dimentichi o rinneghi mai ciò che è stato e che forse succederà ancora a causa dell'odio umano che non ha limite né fine, purtroppo . Fate un tuffo anche voi nella memoria... non lasciate che nulla di tutto ciò venga dimenticato. Visitate il nostro “Viaggio all'inferno” e cercate di immedesimarvi in ciò che è stato, che è anche tuttora in alcune parti del mondo e che speriamo non sarà mai più nel futuro.

sabato 7 febbraio 2009

KAISERSCHMARRN + INNSBRUCK

Ogni volta che preparo questo piatto per una cena veloce mi vengono in mente gli anni passati a Innsbruck. È proprio lì che mi sono innamorata della cucina austriaca, soprattutto dei piatti dolci, che lì vengono consumati anche come vero pasto accompagnato dal latte fresco. (A questo punto mi sembra doveroso ringraziare la nonna di Julia!!!) Come nel caso di altri piatti della tradizione dei paesi di madrelingua tedesca, il Kaiserschmarrn è molto famoso e preparato in diverse regioni, non solo in Austria. Ci sono diverse leggende riguardo all'origine del piatto: il protagonista naturalmente è sempre l'imperatore (Kaiser) d'Austria Franz Joseph I. In una prima leggenda si trovava nei boschi del Salzkammergut e si dice che in suo onore il normale pranzo dei taglialegna sia stato migliorato con uvetta, uova e latte. Secondo un'altra fonte l'imperatore era famoso per amare le Palatschinken, le crêpe di origine ungherese. Ma quando al cuoco dell'imperatore non riuscivano e si rompevano, venivano date alla servitù. La parola Schmarrn/Schmarren indica il caos, il disordine, oggi si usa anche per dire "che stupidata/sciocchezza" = "Das ist Schmarrn"!



Ingredienti per 2 persone
  • 3 uova
  • 1 pizzico di sale
  • 380 ml di latte
  • 30 gr di zucchero
  • 1 bustina di zucchero vanigliato
  • 230 gr di farina
  • 80 gr di uva sultanina
  • 1 noce di burro o 1 cucchiaio d'olio per la cottura

Accompagnamento: zucchero a velo, cannella in polvere, marmellata di ribes rosso

Per prima cosa dividere i tuorli dagli albumi. In una terrina mescolare con il mixer il latte con la farina (mi raccomando niente grumi!) e poi aggiungere i tuorli e lo zucchero. A parte montare gli albumi a neve e lentamente aggiungerli al composto, mescolando piano piano.


Quando il composto sarà omogeneo, in una padella antiaderente scaldare metà dell'olio o del burro e versarci dentro il composto. Cuocere a fuoco medio per 2 minuti, poi abbassare subito la fiamma e lasciar continuare la cottura per altri 2 minuti. (A questo punto si può aggiungere a pioggia l'uva sultanina.)

Con l'aiuto di un piatto capovolgere questa semicrêpe gigante e procedere con la cottura come sopra. A questo punto con una paletta fare a pezzettini la quasi-crêpe e completare la cottura a fuoco basso.

Servire con zucchero a velo e cannella oppure con confettura di ribes rosso. Questa confettura è tipica in abbinamento a questo piatto e veramente perfetta: il Kaiserschmarrn è molto dolce e con l'acidità del mirtillo rosso si equilibrano i sapori.
Per chi non ha la fortuna di avere i ribes rossi in giardino per preparare la marmellata, consigliamo quella di RIBISEL della D'ARBO (qui in tedesco, qui in inglese), azienda tirolese specializzata nella produzione di marmellate e succhi.



Qualche mese fa sono ripassata per Innsbruck, era una giornata stupenda e calda nonostante fosse autunno inoltrato. Ho fatto un breve giro per il centro e ho fatto qualche foto di ricordo, quelle che prima non avevo mai bisogno di fare visto che ci vivevo.