Ancòi mi sènti
Ancòi mi sènti Oggi mi sento
persiéri 'ngremidi pensieri infreddoliti
senza parole senza parole
che 'l vènt el sparpaia, che il vento sparpaglia
ogni dì pu lontan, ogni giorno più lontano
come fòie crodade come foglie cadute
sui òri de le strade. ai margini delle strade
Voròssi narge dré Vorrei seguirle
per binàrmele 'nsèma, per raccoglierle
ma l'è massa fret ma è troppo freddo
e le man le me trèma. e le mani mi tremano.
Spèti che passia 'l vènt Aspetto che passino il vento
e i fredi de l'autòn e i freddi dell'autunno
per tornar n'auter dì per tornare un altro giorno
pu calmo e pu seren. più calmo e più sereno
Forsi l'è mèio 'nzì, Forse è meglio così
sinò doman altrimenti domani
en pugn de fòie sèce un pugno di foglie secche
me giteròssi 'n man mi troverei in mano
e 'ntel còr avelì e nel cuore avvilito
paròle che no conta. parole che non contano.
(Anselmo Chini, 24 novembre 1995)
I tortei de patate sono un piatto tipico della cucina trentina e soprattutto della cucina nonesa (della Valle di Non) e come molti piatti tradizionali della nostra regione, anche il tortel, per motivi storici, ha radici mitteleuropee (Austria, Germania, Boemia), dove si chiama generalmente Kartoffelpuffer.
Questo è un piatto molto povero, usuale nella cucina di un tempo, quando la nostra mamma era piccola e l'alimentazione quotidiana si basava di polenta (a volte "conciàda gió"), panada, o semplicemente patate. La carne era purtroppo un piatto raro con il quale si "colorava" la festa (ovvero la domenica).
Le nostre tradizioni, come si sa, molte volte possono rappresentare una zavorra, un peso al nostro volerci aprire a nuove culture ed a nuovi stili di vita, mentre il bello è proprio rivivere i momenti di un tempo accompagnati dal cibo e dai suoi profumi e sapori.
Questa ricetta vuole essere un piccolo dono ai nostri avi, alle nostre nonne ed alla loro storia, al loro passato che le ha segnate profondamente ma che a volte non vuole più riaffiorare e quello che rimane sono filastrocche a metà che forse non conosceremo mai.
Ingredienti per 2 persone
- 2 patate grandi
- farina q.b.
- 200 ml ca. di acqua
- sale
- 1 goccio d'olio per friggere
Scaldare l'olio in una padella e cuocere i tortelli a fuoco medio fino al raggiungimento della doratura da entrambi i lati.
I tortei si mangiano accompagnati con salumi e formaggi vari, cavolo cappuccio crudo condito, fagioli stufati e conditi con cipolla cruda e alla carne salada, carne bovina macerata nelle spezie per almeno 40 giorni.
Con questo piatto vi consigliamo
TEROLDEGO ROTALIANO - Azienda agricola DE VESCOVI ULZBACH
(Mezzocorona - Trentino-Alto Adige)
http://www.devescoviulzbach.it/
Per questa ricetta dal territorio propongo un vino del territorio, convinta che cucina e vino debbano andare a braccetto per essere vincenti; il gusto di un popolo è ancestrale e difficilmente sradicabile dalla memoria. Nel subconscio ritornano i profumi, gli aromi, i gusti del bambino che tutti noi siamo stati.
Dalla Piana Rotaliana attraverso la forra della Rocchetta si entra in Val di Non, si cambia lingua e si apre questa dolce vallata verde e dagli scenari magici, qui si cucinano i tortei da patate.
Vi propongo quindi un vino autoctono della Piana Rotaliana: il Teroldego. La zona D.O.C. di coltivazione di questa varietà è stata ampliata di recente e si estende anche nella parte meridionale della Val di Non.
NOTE TECNICHE
Un rosso fresco, vinificato con macerazione breve (7 giorni) sulle bucce in serbatoi di acciaio, affinamento parte in legno e parte in acciaio, fermentazione malolattica spontanea, dopo 10 mesi imbottigliamento e ulteriore riposo in bottiglia per 4/5 mesi. La varietà si distingue per il colore rosso intenso dalle sfumature marcatamente violacee. Al naso ci colpisce la fresca nota di frutti di bosco e, sarà il colore a suggestionare, ma si sente pure la viola.
Equilibrato in bocca, tannino dolce, vino morbido, dalla consistenza che ricorda il velluto con un'acidità spiccata che esalta la sua freschezza. L'acidità aiuta inoltre a sgrassare la bocca dal fritto.
L'Azienda Agricola De Vescovi Ulzbach si trova a Mezzocorona, nel cuore della Piana Rotaliana e si distingue per la gestione strettamente familiare, l'attenzione, la cura, la passione per il territorio, per la vite e per il vino.