Istanbul, città enorme, città affascinante, città europea ed asiatica, città che rimarrà nel mio cuore per tutte le risate che mi sono fatta su un piccolo taxi giallo che correva a velocità assurde per portare 6 di noi alla piazza Taksim (un TAKSI per la piazza Taksim), per quelle che ci siamo fatte nella stanza dell'albergo Kent organizzando uno scherzo di cui poi due nostri amici hanno dovuto subire le conseguenze (piccolo contro-scherzo, nulla di pesante!), per tutte quelle che mi sono fatta nell'euforia generale del momento, quando ogni piccolo dettaglio ti fa venire le lacrime agli occhi (la mela anti-stress, la Monica e i suoi gettoni [“Monica, adess sorisoni!!”], el bec, le melanzane e le mele, l'Eugenio e il suo zainetto, il registra, la cartolina prova: “Ge l'ai, e la zigola?!”, il Matteo e la sua amata Francesca, il topolino Tizzi, e tante tante altre).
Il ritorno al lavoro lunedì è stato un po' traumatico, soprattutto perché queste “reunion” con gli amici di infanzia mi fanno venire nostalgia dei vecchi tempi, quando avevo 16 anni e uscivo a ballare con loro ogni sabato, quando forse mi sentivo più felice o le piccole cose mi facevano ancora sentire felice, mentre ora vivo continui alti e bassi in cui le crisi di nervoso sono le più frequenti.
Il viaggio ad Istanbul è stata per me un'esperienza unica poiché per la prima volta mi sono trovata in una cultura per alcuni aspetti diversa dalla nostra, ma comunque particolare e piena di tradizioni. Mi sono piaciute molto le moschee, luogo in cui si respirava un'aria di pace, di tranquillità, di vera preghiera profonda. Era da quando non partecipavo ad una messa battista che non mi sentivo più così. Mi è piaciuta la guida, simpatica e spontanea (cito parole testuali: “Non vale la pena di visitare altre moschee, tanto sono tutte uguali”); mi è piaciuto molto il cibo che, nei pochi giorni che abbiamo trascorso lì, si è visto caratterizzato da un abbondante uso di melanzane e di frutta fresca tipo mele e mandarini (potrete trovare alcune foto di seguito anche se purtroppo non conosco i nomi di queste pietanze!) e mi è piaciuto sentirmi a casa anche se a migliaia di kilometri di distanza. Mi succede spesso quando è da un po' di tempo che sono ferma (per modo di dire) in Trentino e sento la necessità di staccare dalla vita italiana. Non riesco nemmeno più a guardare il telegiornale ultimamente, ma questo è un altro discorso.
Cannolini di pasta fillo con formaggio acido (tipo feta)
Involtini di foglia di vite con ripieno di riso
P.S. il Gourmet de LAMIACUCINA proprio questa settimana ha pubblicato una ricetta simile, sulla base di quella turca... andate a vedere
Salsa piccante di pomodoro e chicchi di grano
dolce tipo budino con granella di pistacchio
Per l'occasione ecco una ricetta classica ma speciale, tutta opera della mia sorellina Clarissa, che nel fare gli gnocchi è seconda solo alla Nonna Sofia (sua maestra!). Buon appetito!
INGREDIENTI PER 2 PERSONE:
- 1 patata grande per persona*
- 1 uovo
- noce moscata
- farina q.b.
- sale
- Per il sugo: 3 pomodori freschi, 1 cipolla e un mazzetto di rucola fresca
- Altri sughi a piacere: ragù, sugo di pomodoro, burro fuso, salvia e pancetta tagliata a dadini, pesto e quello che vi suggerisce la vostra fantasia!
*se si preparano per più di 2 persone, aggiungere una patata al totale delle patate ottenute: per esempio per 4 persone servono 5 patate.
Lessare le patate in acqua salata. Una volta cotte, schiacciarle con lo schiacciapatate su un piano di lavoro. Lasciar intiepidire le patate e salare se necessario.
Nel frattempo preparare il sugo: sminuzzare la cipolla e farla dorare a fuoco medio con un goccio d'olio. Aggiungere poi i pomodori tagliati a pezzetti piccoli e, dopo circa 5 minuti, aggiungere la rucola tagliata finemente.
Per gli gnocchi: aggiungere l'uovo e la noce moscata grattuggiata. Amalgamare l'impasto con le mani aggiungendo poco alla volta la farina finché il composto risulta morbido ma non appiccicoso. Mettere gli gnocchi (pochi alla volta) a cuocere in acqua bollente. Scolare quando gli gnocchi salgono in superficie. Saltare gli gnocchi in padella con il sugo e servire con una fogliolina di rucola.
9 commenti:
tante belle ricette...
instambul: è una città di cui non si sente molto parlare..ma forse per questo ha un fascino tutto suo!!
un bacione
Anche io li adoro così buonissimi.
ciao
buon we.
@Manu e Silvia
Sono contenta che vi piacciano le nostre ricette.
Istanbul è davvero bella e merita sicuramente una visita; magari se vi capita di avere un fine settimana libero, fateci un salto!
@Michela
.. e fatti in casa sono proprio un'altra cosa! Mi ricordo che scorpacciate mi facevo dalla nonna quando li preparava!
ma che meraviglia..di forma e contenuti!
Scusate care, vorrei passare a farvi visita più spesso, ma il tempo è sempre poco...comunque vi seguo, silenziosamente, ma vi seguo!
Buon Week-end,
Laura
davvero interessanti questi piatti turchi, complimenti per le foto
clari
Giuro che non ho mai visto degli gnocchi cosí morbidi e compatti al tempo stesso...mi sono incantata da mezz'ora qui davanti! (con tutto il rispetto per la descrizione e le foto del viaggio ad Istambul, sia chiaro!).
Baci, ma quanto sei brava Clarissa!
grazie!! mi fai proprio felice.. devo dire che anch'io mi stupisco di come mi stanno venendo ultimamente... sarà che ormai sono diventata vecchia e con gli anni aumenta anche l'esperienza!
E poi anche le patate svizzere fanno del loro meglio per facilitarmi il lavoro! :)
baci
Clarissa
ciao Laura,
grazie di essere passata anche se è stato un salutino veloce ...
:)
il Gourmet de LAMIACUCINA proprio questa settimana ha pubblicato una ricetta simile, sulla base di quella turca... andate a vedere!!
http://lamiacucina.wordpress.com/2008/11/17/swiss-sarmi/
baci
Clari
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