domenica 25 novembre 2007

TORTEI DE PATATE


Anc
òi mi sènti

Ancòi mi sènti
Oggi mi sento
persiéri 'ngremidi
pensieri infreddoliti
senza parole
senza parole
che 'l vènt el sparpaia,
che il vento sparpaglia
ogni dì pu lontan,
ogni giorno più lontano
come fòie crodade
come foglie cadute
sui òri de le strade.
ai margini delle strade

Voròssi narge dré
Vorrei seguirle
per binàrmele 'nsèma,
per raccoglierle
ma l'è massa fret
ma è troppo freddo
e le man le me trèma.
e le mani mi tremano.

Spèti che passia 'l vènt
Aspetto che passino il vento
e i fredi de l'autòn
e i freddi dell'autunno
per tornar n'auter dì
per tornare un altro giorno
pu calmo e pu seren.
più calmo e più sereno

Forsi l'è mèio 'nzì,
Forse è meglio così
sinò doman
altrimenti domani
en pugn de fòie sèce
un pugno di foglie secche
me giteròssi 'n man
mi troverei in mano
e 'ntel còr avelì
e nel cuore avvilito
paròle che no conta.
parole che non contano.

(Anselmo Chini, 24 novembre 1995)


I tortei de patate sono un piatto tipico della cucina trentina e soprattutto della cucina nonesa (della Valle di Non) e come molti piatti tradizionali della nostra regione, anche il tortel, per motivi storici, ha radici mitteleuropee (Austria, Germania, Boemia), dove si chiama generalmente Kartoffelpuffer.
Questo è un piatto molto povero, usuale nella cucina di un tempo, quando la nostra mamma era piccola e l'alimentazione quotidiana si basava di polenta (a volte "
conciàda gió"), panada, o semplicemente patate. La carne era purtroppo un piatto raro con il quale si "colorava" la festa (ovvero la domenica).
Le nostre tradizioni, come si sa, molte volte possono rappresentare una zavorra, un peso al nostro volerci aprire a nuove culture ed a nuovi stili di vita, mentre il bello è proprio rivivere i momenti di un tempo accompagnati dal cibo e dai suoi profumi e sapori.
Questa ricetta vuole essere un piccolo dono ai nostri avi, alle nostre nonne ed alla loro storia, al loro passato che le ha segnate profondamente ma che a volte non vuole più riaffiorare e quello che rimane sono filastrocche a metà che forse non conosceremo mai.



Ingredienti per 2 persone

  • 2 patate grandi
  • farina q.b.
  • 200 ml ca. di acqua
  • sale
  • 1 goccio d'olio per friggere
Sbucciare le patate e grattugiarle con i fori più grandi della grattugia. Aggiungere poco a poco la farina per asciugare l'acqua delle patate, poi il sale e poi ancora un po' di farina e dell'acqua tiepida fino ad ottenere un composto omogeneo, ma dove l'ingrediente dominante è sempre la patata.
Scaldare l'olio in una padella e cuocere i tortelli a fuoco medio fino al raggiungimento della doratura da entrambi i lati.
I tortei si mangiano accompagnati con salumi e formaggi vari, cavolo cappuccio crudo condito, fagioli stufati e conditi con cipolla cruda e alla carne salada, carne bovina macerata nelle spezie per almeno 40 giorni.


SPETTACOLO DIVINO

Con questo piatto vi consigliamo
TEROLDEGO ROTALIANO - Azienda agricola DE VESCOVI ULZBACH
(Mezzocorona - Trentino-Alto Adige)

http://www.devescoviulzbach.it/

Per questa ricetta dal territorio propongo un vino del territorio, convinta che cucina e vino debbano andare a braccetto per essere vincenti; il gusto di un popolo è ancestrale e difficilmente sradicabile dalla memoria. Nel subconscio ritornano i profumi, gli aromi, i gusti del bambino che tutti noi siamo stati.

Dalla Piana Rotaliana attraverso la forra della Rocchetta si entra in Val di Non, si cambia lingua e si apre questa dolce vallata verde e dagli scenari magici, qui si cucinano i tortei da patate.

Vi propongo quindi un vino autoctono della Piana Rotaliana: il Teroldego. La zona D.O.C. di coltivazione di questa varietà è stata ampliata di recente e si estende anche nella parte meridionale della Val di Non.

NOTE TECNICHE
Un rosso fresco, vinificato con macerazione breve (7 giorni) sulle bucce in serbatoi di acciaio, affinamento parte in legno e parte in acciaio, fermentazione malolattica spontanea, dopo 10 mesi imbottigliamento e ulteriore riposo in bottiglia per 4/5 mesi. La varietà si distingue per il colore rosso intenso dalle sfumature marcatamente violacee. Al naso ci colpisce la fresca nota di frutti di bosco e, sarà il colore a suggestionare, ma si sente pure la viola.
Equilibrato in bocca, tannino dolce, vino morbido, dalla consistenza che ricorda il velluto con un'acidità spiccata che esalta la sua freschezza. L'acidità aiuta inoltre a sgrassare la bocca dal fritto.

L'Azienda Agricola De Vescovi Ulzbach si trova a Mezzocorona, nel cuore della Piana Rotaliana e si distingue per la gestione strettamente familiare, l'attenzione, la cura, la passione per il territorio, per la vite e per il vino.


domenica 18 novembre 2007

PASTA AL POMODORO CON PIMIENTOS DE PADRÓN


"Los pimientos de Padrón,
unos pican y otros no"
(uns pican e outros non en gallego)


Il fine settimana scorso siamo stati a EXPOVINA a Zurigo. Uno spettacolo! Dodici piccole navi ci aspettavano in riva al Lago di Zurigo per introdurci nel variatissimo mondo del vino. La prima nevicata della stagione ha reso l'atmosfera davvero eccezionale.

Abbiamo degustato diversi vini, alcuni di questi molto famosi ed esaltati dalle guide di vino, altri meno noti, forse per questo ci hanno sopreso e deliziato maggiormente. E naturalmente non poteva mancare il nostro "vecchio e


nuovo e persempre" amore: la Spagna. Probabilmente per poter rivivere le stesse sensazioni ed emozioni del periodo vissuto lì, in quegli ambienti magici tra una tappa e l'altra del Camino di Santiago. Il vino spagnolo lo si può amare molto (come me) oppure lo si considera troppo "forte". Abbiamo trovato un Rioja che ci ha davvero affascinato e può essere la risposta a tutti quelli del secondo gruppo. Il vino in questione è il tinto (uve Tempranillo e Garnacha) della Bodega Rioja Vega, Viana - Spagna (http://www.riojavega.com/vinof.htm) che, nonostante abbia le tipiche caratteristiche del vino rosso de La Rioja, è molto equilibrato, non troppo corposo e leggermente fruttato. Sempre frutto di questa Bodega ci sono anche le versioni più invecchiate: il Rioja Vega Crianza (uve Tempranillo, Mazuelo e Garnacha) e il Rioja Vega Reserva (uve Tempranillo, Mazuelo e Graciano).


Forse il vino perfetto per accompagnare il piatto di questa settimana: RIOJA CRIANZA



I peperoni di Padrón sono una varietà di peperoni tipica della zona de A Coruña, in Galizia - Spagna. Sono dei peperoni verdi della grandezza di circa 5 cm e a seconda della coltivazione, delle condizioni climatiche, delle precipitazioni ecc., alcuni possono essere piccanti mentre altri no.




INGREDIENTI PER 2 PERSONE:


  • 180 g di pasta corta

  • 4 pomodori di media grandezza

  • 15 pimientos de Padrón (in mancanza di quelli, peperoni verdi dolci piccoli)

  • 1 ciuffetto di prezzemolo

  • sale

Mettere la pasta a bollire e nell'attesa lavare a tagliare in quarti i pimientos de Padrón (senza togliere i semini interni) e metterli a soffriggere in olio caldo fino a quando non si dorano bene da entrambi i lati (fare bene attenzione a far uscire l'aria schiacciandoci sopra). Abbassare il fuoco ed aggiungere i pomodori tagliati a quadrettini e ai quali abbiamo precedentemente tolto la buccia. Lasciar cuocere a fuoco basso fino a quando i pomodori si sono cotti al meglio. Salare ed aggiungere il prezzemolo sminuzzato.
Cuocere la pasta e condirla con il sugo ai
pimientos de Padrón.

La foto dei pimientos de Padrón è presa da qui.

sabato 10 novembre 2007

CREMA DI ZUCCA DAI SAPORI ESOTICI



Prima che finisse anche per quest'anno la splendida mostra delle zucca nella fattoria del paese vicino (vedi qui),siamo passati per farci un po' di scorta di zucche.

foto dal web www.juckerfarmart.ch

E in queste giornate nebbiose di fine autunno, in cui si ha solo voglia di chiudersi in casa al calduccio, cosa c'è di meglio di una buona crema di zucca fumante?

INGREDIENTI PER 2 PERSONE:

  • 1 cipolla rossa piccola
  • peperoncino fresco
  • 540 gr di zucca privata della scorza
  • 500 ml di brodo fatto in casa
  • 1 patata
  • 1 cucchiaio di radice di zenzero grattuggiata
  • 300 ml ca. di latte di cocco
  • sale e pepe

Pelare tagliare a dadini la cipolla, la zucca e la patata. Tagliare il peperoncino a listelle e preparare lo zenzero grattuggiato. Far soffriggere in olio d'oliva tutti questi ingredienti e dopo qualche minuto aggiungere il brodo. Lasciar cuocere a fuoco lento per circa 15 minuti e, dopo aver tolto dal fuoco, passare al mixer. Salare e pepare a piacere ed aggiungere il latte di cocco. Servire la crema senza riscaldarla nuovamente (il latte di cocco potrebbe raggrumarsi con il calore).





SPETTACOLO DIVINO


Con questo piatto vi consigliamo


PINOT NERO DELL'ALTO ADIGE - Riserva “MAZZON” dell' Azienda Agricola GOTTARDI (Mazzon/Egna, Alto Adige-Südtirol)
http://www.gottardi-mazzon.com/


Il vino scelto per l’abbinamento è un Pinot nero dell’Alto Adige, riserva “Mazzon” dell'Azienda Agricola GOTTARDI . Vino difficile il Pinot Nero, elegante, mai invadente, dalla speziatura caratteristica, dall’amarena al naso e dal corpo sottile e scattante per la sua acidità, dal tannino morbido e dal colore debole.


Questa zuppa calda e morbida, dall’avvolgenza dolce e dal finale piccante, corposa dalla preziosa setosità del velluto, richiama al Pinot nero che ben si abbina senza sovrastare la delicatezza piccante della crema.


Temperature di servizio 16-18°C.