giovedì 31 gennaio 2008

FOCACCIA


Dopo un periodo abbastanza intenso di alti e bassi, sono tornata a casa per una settimana di relax prima di cominciare a lavorare.
Il caldo che ho trovato qui in Trentino al mio ritorno domenica mi ha stupido e lasciato abbastanza delusa.. sembra che i veri inverni carichi di neve e di freddo siano ormai un lontano ricordo.
Lunedì, poi, una grande festa per la laurea di una delle mie più grandi amiche, quelle che, anche dopo anni di amicizia e di cambiamenti reciproci, non ti abbandonano mai e sono un punto di riferimento costante nella propria vita.
Oggi è giornata di pizza e quindi, per chi conosce la famiglia Zambiasi-Dalpiaz, questo significa visita della zia Germana! La sua è una pizza casereccia soffice e molto saporita che ha fatto storia nella nostra famiglia, ma proprio per questa suo bontà, la zia Germana ne tiene segreta la ricetta e ci lascia qualche volta stendere la pasta, ma non senza lasciarci le direttive precise altrimenti “le so pize no le leva!” (le sue pizze non crescono/lievitano).
Proprio per evitare una guerra tra le pizze di famiglia, noi Zazà abbiamo deciso di specializzarci in altri cibi e la focaccia è un po' l'asso nella manica di mia sorella Clarissa (sì, sempre lei! Ma la Cli non se la prende perché sa che lei invece è la nostra speciale enologa.. non per niente ha cercato, invano, di istruirmi a bere i buoni vini friulani, anche se io mi fermo allo Chardonnay di mio cognato e alla Ribolla Gialla di una cantina delle Valli del Natisone, della quale purtroppo non ricordo il nome, ma che aveva un profumo nitido di mele cotogne, uno spettacolo poi in bocca).
Questa focaccia, anch'essa soffice soprattutto grazie alla patata lessa nel suo impasto, è buona come antipasto per una cena tra amici, tagliata a spicchi e servita con un buon filo d'olio sopra, o come primo piatto, farcita di pomodoro, zucchine, cipolle, salame piccante e chi più ne ha più ne metta. Buon appetito!

INGREDIENTI per una teglia

  • 400 gr di farina
  • 1 cubetto di lievito di birra (25g)
  • 1 presa di sale
  • 5 cucchiai di olio entra vergine d'oliva
  • 1 patata di media grandezza
  • ½ cucchiaino di zucchero
  • acqua (circa 200 ml)
PER FARCIRE
versione semplice:
  • rametto di rosmarino
  • sale grosso

versione elaborata:

  • pomodoro fresco e mozzarella (a metà cottura)
  • cipolla tagliata fine
  • tonno
  • olive verdi/nere
  • zucchine alla griglia o a fette sottili
  • speck o salame piccante (chorizo) a cottura ultimata
Lessare la patata in abbondante acqua salata. In una terrina grande setacciare la farina, aggiungere tre cucchiai d'olio, la presa di sale e la patata schiacciata e mescolare il tutto.
Sciogliere il lievito nell'acqua tiepida con ½ cucchiaino di zucchero ed aggiungerlo gradualmente al composto di farina, patata e olio.
Impastare ben bene con le mani fino ad ottenere una pasta liscia ed aggiungere dell'acqua se l'impasto non risulta compatto e morbido al tatto.
Lasciar a riposare l'impasto almeno un'ora in ambiente caldo.
Stendere la pasta sulla testa precedentemente foderata con carta forno o “spalmata con dell'olio”. Spennellare con l'olio rimasto la pasta stesa prima di infornarla.
Cuocere a 200°C (la versione semplice e 220°C quella elaborata) in forno ventilato per circa 20 minuti e servire calda.

SPETTACOLO DIVINO

Finalmente una bollicina, da abbinare alla focaccia, ma non quella classica, non scandalizzatevi!! Lo spumante in questione è il Brut Spumante Rosè dell'Azienda Agricola Colutta Giorgio sita nei Colli Orientali del Friuli.

NOTE TECNICHE

Azzardatamente potrei affermare che è la cosa che si avvicina di più alla birra, fatta salva la percentuale di alcol. Le uve Merlot, da cui si ottiene, sono state vendemmiate il giorno 17 agosto 2007, giornata eccezionalmente calda, e portate immediatamente in cantina, pressate in maniera soffice per ottenere il mosto fiore, senza estrarre dalla buccia eccessi di colore e di tannino. Per tutta la notte decantano a freddo a 14°C, il mosto limpido viene quindi separato e comincia la fermentazione con lieviti selezionati che durerà all'incirca una decina di giorni. Dopo un mese di affinamento sulle fecce di lievito si comincia la fase di rifermentazione in autoclave(metodo Charmat). Raggiunta la pressione di almeno 4,5 atm. si procede all'imbottigliamento. Dopo queste noiose nozioni tecniche vi invito a provare la focaccia, anche farcita, assieme a questo bicchiere non impegnativo, facile, leggero, giustamente strutturato e corposo. Ottimo servito fresco a 8°C.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

che bello una nuova ricetta e che onore essere nominata sul vostro blog...

Anonimo ha detto...

Uaw, fantastica questa focaccia.
L'ho fatta ieri sera a mio marito e se l'è mangiata tutta e ne voleva ancora.
Complimenti. Continuerò a seguirvi.

Zirela Blog ha detto...

Grazie mille ANONIMO (ma chi sei?)! Siamo davvero contente che la focaccia vi sia piaciuta! a presto Cla