sabato 5 gennaio 2008

ZELTEN DELLA NONNA SOFIA

Oggi è arrivata la neve a Taio. La aspettavo da due anni e la mia gioia è stata enorme quando, allo svegliarmi questa mattina, ho visto grandi fiocchi scendere dal cielo nuvoloso, in un concerto stonato di punti canditi che si appoggiavano dolcemente su di un velo bianco.


In questi ultimi giorni di festa si è soliti terminare i pandori o panettoni rimasti superstiti dalle feste che si stanno concludendo e proprio 'l zelten è uno di questi dolci che si mangia sempre a casa mia per Natale. La tradizione dettata dalla nostra nonna Sofia (classe 1920) vuole che "i zelteni", come sono chiamati nel nostro dialetto, vengano preparati il primo fine settimana di dicembre. I canditi, i fichi e la frutta secca vengono messi in bagno nel rhum per una notte prima della realizzazione del dolce. Pronti "i zelteni", la nostra nonna li lascia riposare in una stanza ad una temperatura di circa 13/15 gradi per circa una ventina di giorni. "I zelteni" vengono infatti regalati per Natale e quindi consumati durante le feste. La preparazione di questo dolce non è semplice, tanto che sono solo 3 anni che mia sorella Clizia ed io proviamo a preparali, sempre con risultati minori rispetto a quelli di nonna Sofia, per regalarli ai nostri amici per Natale. Come già abbiamo raccontato qualche post fa, nella nostra cucina tipica trentina si possono riscontrare dei forti influssi dal nord (Austria, Baviera, Svizzera). Anche nel caso dello zelten è così. Lo zelten è un pane lievitato alla frutta, tipico della zona delle Alpi, che fu citato già da Goethe e che appare anche nel famoso Dizionario della Lingua Tedesca dei fratelli Grimm (1856). Secondo queste fonti questo dolce è chiamato così per la forma piatta e distesa (dalla radice germanica teld- = distendere ampiamente); secondo altre deriverebbe invece dalla parole selten, che in tedesco significa raramente, per sottolineare l'eccezionalità della preparazione che avviene solo nel periodo di Natale. La ricetta varia da zona a zona soprattutto per ciò che riguarda la frutta contenuta.

INGREDIENTI

  • 1 bustina di uvetta

  • 1 pugno di pinoli
  • 1 pugno di noci
  • arancini e cedro canditi
  • fichi
  • (tutto bagnato in un bicchiere di rhum)
  • 120 g margarina
  • 180 g zucchero
  • 3 uova
  • 300 g farina
  • 1+ ½ bustina di lievito
  • pochissimo latte (1 dito)
  • PER FARCIRE:
  • mandorle
  • gherigli di noce
  • ciliegie candite
  • pinoli

Mettere in bagno i canditi, i fichi e la frutta secca in un bicchiere abbondante di rhum per una notte prima di preparare l'impasto dello zelten.
Il giorno seguente montare lo zucchero con la margarina ed il burro lasciato precedentemente intiepidire fuori dal frigo per una mezzoretta circa. Aggiungere le uova, la farina e quando l'impasto risulta morbido ma abbastanza consistenta, aggiungere il latte (non molto, l'impasto deve comunque risultare bello solido, altrimenti gli ingredienti utilizzati per guarnirlo sprofonderebbero nell'impasto durante la cottura).
Aggiungere infine i canditi e cuocere il tutto per circa un'ora a 180°C.


Nostra madre è un'amante delle cose antiche e ha sempre conservato tutti i documenti delle zie di nostro padre, soprattutto dei primi del 900 quando il Trentino ancora faceva parte dell'Austria (o per meglio dire dell'Impero Austroungarico). Nella sua ultima ricerca nelle cose di famiglia a casa della nonna Sofia, è riuscita scovare una ricetta antica dello zelten che potete vedere nella foto sottostante e che ho ricopiato per permettere a tutti di leggere il testo. Non siamo in grado di datare con precisione la ricetta, ma come minimo deve avere 70 anni dato che la signora che la scrisse nacque verso la fine dell' 800.


ZELTEN ANTICO:
INGREDIENTI
  • 4 uova

  • 30 deca di zucchero
  • 1 etto + ½ burro
  • 2 polverette
  • 35 deca di farina
  • ½ kg di noci
  • 2 etti di mandorle
  • 2 etti di uva sultanina
  • ½ etto di pignolli
  • ½ etto di cedro
  • ½ kg di fichi

Sciogliere il burro a bagnomaria ed aggiungere la farina. Mescolare le polveri con la farina ed unire lo zucchero e le uova intiere, un bicchierino o due di grappa o rhum. Lavorare bene la pasta. In ultima un po' alla volta le altre dosi.



8 commenti:

Anonimo ha detto...

anka la nona Pina l'è brava a far el zelten...

Anonimo ha detto...

li fate avere anche a domicilio questi panettoni trentini?

Zirela Blog ha detto...

Se ci lasci il tuo indirizzo te ne possiamo mandare uno!
Grazie per l'interesse!

Anonimo ha detto...

http://www.francescav.com/2008/01/ricette-natale-dolci-2/#more-819

Anonimo ha detto...

cara zia sofia il tuo e' lo zelten piu' buono che io abbia mai mangiato. non lo dico perche'sono tuo nipote ma perche' semplicemente sono anni che egoisticamente occupo le vacanze natalizie preoccupandomi di non lasciare nemmeno le briciole agli altri. un bacione con l'augurio che tu possa farne ancora tanti altri e altri ancora.samuel

Zirela Blog ha detto...

Caro Samuel,
ecco, abbiamo già una testimonianza, e direi molto affidabile, della bontà di questo dolce, soprattutto quando è la sapiente mano della nonna/zia Sofia e crearlo.
La zia ti ringrazia tanto ed è rimasta molto contenta del tuo commento.
Un bacio e buon anno e te ed alla tua famiglia.

canido.it ha detto...


Quanto in forno e a quale temperatura?
Saremo tanto contente di provare a farla qui in Galiza (stato spagnolo)
con i nostri alunni di lingua italiana per un finto mercatino di Natale.
Ringraziamo la vostra gentile risposta in anticipo.
Grazie dello stuzzico e del bel racconto.

Berta Santiago
italianadicanido@gmail.com

canido.it ha detto...

Scusate
Ho appena riletto attentamente
Grazie dell'informazione
Ci proveremo