venerdì 13 febbraio 2009

VIAGGIO ALL'INFERNO



Oggi niente ricetta: ho una storia da raccontarvi:


Era novembre ed avevo ricevuto un invito a partecipare ad un'iniziativa sulla memoria da parte di un mio amico attraverso facebook. Devo dire che di solito ignoro un po' tutto ciò che mi arriva attraverso facebook, ma questa volta ho fatto uno sforzo e mi sono fermata a leggere i dettagli di quello che sembrava un viaggio interessante: un percorso nella memoria, un tuffo nella storia di 65 anni fa. Ho aderito senza quasi pensarci, in attesa del primo incontro informativo. Eravamo in 17 più due educatrici; non conoscevo nessuno e mi è venuta voglia di mollare. Ma in ballo c'era un viaggio che avevo sempre desiderato fare, perché una volta nella propria vita bisogna fare i conti con il nostro passato, per diventare migliori, per cercare di imparare dagli sbagli fatti nel corso della storia (nemmeno troppo lontana) e mettere in pratica nuove buone abitudini nella vita di tutti i giorni. Il martedì previsto per il giorno della partenza era nuvoloso e ci siamo dovuti “sorbire” i classici saluti dalle istituzioni. Poi la divisione in gruppi, la sistemazione negli scompartimenti e finalmente la partenza in treno alla volta di Cracovia. Il viaggio, nonostante sia durato circa 22 ore, non l'ho nemmeno sentito: ho dormito, letto, ascoltato musica e nei momenti riservati alle attività ho discusso con i miei compagni di viaggio sul periodo nazi-fascista. Durante la giornata seguente abbiamo fatto una visita a Cracovia: città molto bella e direi anche per alcuni aspetti molto occidentale, anche se dai prezzi e dai cibi tipici si capisce che è stato un paese molto povero (gli ingredienti principali erano patate, barbabietole e cavolo). Ma è stato il giorno seguente quello più duro: abbiamo iniziato con la visita di Auschwitz per seguire, nel pomeriggio, con quella di Auschwitz II-Birkenau. Ciò che si trova in quei campi è indescrivibile. Ho cominciato a fare foto a raffica, poi mi sono vergognata di me stessa per il poco rispetto che stavo avendo per coloro che erano morti in condizioni atroci in quella palude di odio e di violenza. Era l'inferno e nessuno vuole portarsi a casa foto dell'inferno da mostrare ai propri amici. Nei giorni successivi ho avuto l'occasione di riflettere sulla mia esperienza e sono giunta alla conclusione che dovevo pubblicarle proprio perché nessuno dimentichi o rinneghi mai ciò che è stato e che forse succederà ancora a causa dell'odio umano che non ha limite né fine, purtroppo . Fate un tuffo anche voi nella memoria... non lasciate che nulla di tutto ciò venga dimenticato. Visitate il nostro “Viaggio all'inferno” e cercate di immedesimarvi in ciò che è stato, che è anche tuttora in alcune parti del mondo e che speriamo non sarà mai più nel futuro.

2 commenti:

Elena ha detto...

Corro a vedere... ti abbraccio

Monica Bedana ha detto...

Ci fa bene fare questo viaggio, soprattutto di questi tempi. Un abbraccio.