giovedì 24 dicembre 2009

BUON NATALE


domenica 13 dicembre 2009

ASINELLI DI SANTA LUCIA

Oggi è Santa Lucia, giorno di tanti ricordi d'infanzia. La sera del 12 dicembre, si andava sempre a suonare le campanelle per le vie del paese e poi non si poteva andare a dormire senza aver preparato tutto per la notte: un piatto con farina di mais e sale grosso, una grande ciotola piena d'acqua. Così Santa Lucia al suo arrivo avrebbe potuto prepararsi della polenta e anche l'asinello si sarebbe potuto dissetare. La mattina ci svegliavamo ansiose e trovavamo dolcetti di cioccolato, mandarini, arachidi, datteri e fichi. Poi arrivava la Nonna Sofia con gli asinelli di Santa Lucia della panetteria del paese.
Adesso sono lontana ma quest'anno ho provato a preparare gli asinelli in casa. Non sono venuti proprio come quelli della panetteria del paese, ma buonissimi ugualmente.



INGREDIENTI per circa 10-12 asinelli

25 g di lievito di birra
600 g di farina per treccia (vedi qui)
500 ml di latte tiepido
70 g di burro
150 g di zucchero + 1 bustina di zucchero vanigliato

2 tuorli d'uovo
granella di zucchero



Impastare farina, zucchero, burro e lievito sciolto nel latte tiepido. Lasciare 1-2 cucchiai di latte da parte da aggiungere ai tuorli d'uovo. Lasciare lievitare per almeno 2 ore. Stendere la pasta finché avrà un spessore di 1 cm circa e dare forma agli asinelli tagliando i bordi. Spennellarli con i tuorli e il latte e adornarli con occhi di uvetta o cioccolato e granella di zucchero.
Cuocere in forno a 160°C (FORNO NON VENTILATO!) per circa 25-30 minuti (dipende dalla grandezza).


lunedì 7 dicembre 2009

CIAO NONNA!


Putèle scondéve
che vegn l'om pelos,
che se el ve brincia
el ve peta zo 'l Nos.

El vegn da le Indie
dai oltri del mar
el porta le alzare
per farve tremar!

Le brute 'l le brùstola
le vecle 'l le stràngola
le bele 'l le còcola,
e 'l le tegn per magnar.

Pùtele scondeve
che vegn l'om pelos.

sabato 5 dicembre 2009

GRITTIBÄNZ

Il 6 dicembre, come in tanti paesi mitteleuropei, anche qui in Svizzera è la festa di S.Nicolò. E appena si nomina St.Nikolaus non posso che pensare a Innsbruck. In quei freddi giorni d'inverno si andava spesso al Christkindlmarkt sotto il tettuccio d'oro... ogni giorno dalla fine di novembre fino al 24 dicembre era buono per una tazza di Glühwein e un piatto di Kässpätzle.




Ma non il 5 dicembre.
Normalmente l'arrivo di Sankt Nikolaus accompagnato dai suoi Krampus (la sera/notte tra il 5 e il 6 dicembre) tra i bambini per strada o nelle scuole e negli asili è una bellissima tradizione. I bambini di solito muoiono di paura davanti ai Krampus, rappresentazioni del diavolo, che, armati di catene e grandi rami, minacciano di picchiare tutti quelli che durante l'anno si sono comportati male. L'arrivo di Sankt Nikolaus calma gli animi, fa scappare i diavoli ed i bambini buoni (solitamente tutti) ricevono mandarini, noccioline e cioccolato. Ma quando i bambini dormono nel loro lettino e anche Sankt Nikolaus torna a casa, molti Krampus rimangono per le strade....
e qui pausa. Perché dobbiamo distinguere Krampus da Krampus. Molti ragazzi approfittano della tradizione e della maschera per picchiare il primo che gli viene a tiro e poi scappare impuniti. Spesso alla chiusura del mercatino (alle 22 circa), ormai ubriachi e ipersensibili a qualsiasi provocazione, vengono coinvolti in risse. Triste risvolto di una bellissima tradizione che unisce diversi paesi europei (si festeggia anche in Alto Adige e in Friuli).
Un'idea di quello che intendo qui.
E così come dovrebbe essere.

Qui in Svizzera Sankt Nikolaus si chiama invece SAMICHLAUS ed è accompagnato dal fedele SCHMUTZLI. Si tratta di una sorta di servitore che aiuta SAMICHLAUS nel distribuire i doni ai bambini buoni e a punire i bambini che sono stati cattivi. Dai racconti di amici e colleghi trapela il panico nel nominare il servitore. Tradizionalmente il Samichlaus passava di casa in casa o nelle scuole, ma veniva precedentemente informato da genitori e insegnanti del comportamento di questo o quel bambino. Potete immaginare la scena: il Samichlaus in questa veste maestosa apriva il suo grande libro del sapere e chiamava per nome ogni bambino, facendogli la ramanzina o lodandolo per il suo comportamento con famiglia e amici. Quando il caso era davvero molto grave, lo Schmutzli chiudeva il bambino in un sacco e se lo portava via nel bosco con lui. Dopo circa un'ora veniva riportato indietro sano e salvo. Ma solo la minaccia dello Schmutzli diventava monito per ogni bambino durante tutto l'anno. Ho visto occhi di persone adulte riempirsi di panico a lezione raccontando quello che aveva visto accadere a un amico o al proprio fratello un po' troppo malandrino.
Naturalmente oggi non è più così. Le punizioni consistono in qualche parola in più su come comportarsi meglio con mamma e papà. Il Samichlaus rimane comunque una presenza importante. In ogni paese viene organizzata „la sfilata“ o il Samichlaus-bus e tutti i bambini si riuniscono nel posto stabilito per conoscerlo e ricevere i doni. Ecco qui un esempio.

Nei giorni precedenti il 6 dicembre, il tipico dolce è il Grittibänz, che rappresenta proprio il Samichlaus. Si chiama e viene rappresentato diversamente da zona a zona (Svizzera, Germania, Lussemburgo, Alsazia...). Info anche qui.

Io ho preparato quest'anno il mio primo tentativo. E non è risultato così spettacolare, i miei Grittibänz sembrano un po' Grittibänz Turtles ma cercherò di migliorare la mia manualità.



INGREDIENTI PER 5-6 GRITTIBÄNZ

550 g di farina per treccia (vedi qui)
20 g di lievito di birra
120 g di zucchero
300 dl di latte
40 g di burro
1 pizzico di sale
1 uovo
uvetta (o gocce di cioccolato) per gli occhi


Preparare la massa impastando farina, zucchero, burro, sale e lievito sciolto nel latte tiepido. Lasciare lievitare per almeno un'ora. Formare gli ometti spennellarli con l'uovo sbattuto e adornarli con occhi di uvetta o cioccolato e granella di zucchero sulla pancia.
Cuocere in forno a 160-180°C (FORNO NON VENTILATO!) per circa 25-30 minuti (dipende dalla grandezza).



sabato 7 novembre 2009

CREMA DI ZUCCA E LENTICCHIE ROSSE

In questi ultimi mesi sono stata proprio latitante. Del resto gli impegni sono davvero moltissimi e devo ammettere che mi mancano il tempo e la calma per cucinare qualcosa di decente, magari con un po' di creatività. Quindi ecco un'altra ricetta semplice e veloce. Siamo nella stagione della zucca, evidentemente uno degli ingredienti più amati della cucina di Zirela. Questa volta, visto il freddo in arrivo, ho preparato un'altra crema di zucca ma con l'aggiunta di lenticchie rosse. È stato solo un tentativo ma devo dire che le lenticchie rosse hanno arricchito il sapore della zucca. Una vera sorpresa!



Ingredienti per 2 persone

1 cipolla rossa media
1 noce di burro
300 g di zucca pulita e tagliata a piccoli dadini
80 g di lenticchie rosse
1/2 l di brodo di verdure
1 cucchiaino di zenzero fresco grattugiato
1 cucchiaino di peperoncino fresco tritato (o 1 pizzico di peperoncino di cayenna)
sale e pepe nero



Tagliare finemente la cipolla e passarla in pentola con la noce di burro. Aggiungere la zucca tagliata a dadini e le lenticchie rosse. Cuocere per 5 minuti a fuoco medio continuando a mescolare. Aggiungere il brodo e lasciar bollire piano piano per circa 20 minuti. All'ultimo salare e pepare, passare con il mixer, aggiungere il peperoncino e lo zenzero.

domenica 11 ottobre 2009

POLLO IN AGRODOLCE

Quando gli amici arrivano quasi inaspettati, devi avere qualcosa di veloce e facile da proporre, altrimenti perdi tempo a fare qualcosa di decente e si finisce per mangiare alle 22 (cosa comune se vivi in Spagna, ma da noi in Italia, e soprattutto nelle valli del Nord Italia, non molto apprezzata. Non vi dico di un mio amico che cena sempre alle 18.00). Allora ho pensato ad un buonissimo e soprattutto molto veloce pollo in agrodolce. La ricetta poi è semplicissima:


INGREDIENTI PER 2 PERSONE:

- 2 filetti di pollo
- 1/2 cipolla
- 1/2 bicchiere di vino bianco
- una manciata di uvetta
- 1 cucchiaio di pinoli
- un cucchiaino di curry
- olio + burro
- farina
- sale

Sminuzzare la cipolla e farla imbiondire a fuoco medio con un goccio di olio e 25 g di burro. Tagliare il pollo in cubetti e infarinarlo. Quando la cipolla è ben dorata, aggiungere il pollo e farlo cuocere su entrambi i lati. Sfumare con il vino e poi coprire e far cuocere per circa 5 minuti a fuoco medio. Aggiungere i pinoli, l'uvetta e il curry sciolto in una tazzina di acqua tiepida. Far cuocere ancora per un paio di minuti, salare e servire caldo con del riso in bianco o con delle patare arrosto.

venerdì 11 settembre 2009

RISOTTO CON ZUCCA E PEPERONCINO

E anche quest'anno l'estate è passata supervelocemente, così come le vacanze, nonostante siano state lunghe. Ecco qualche foto di ricordo della Spagna, costa norte, Santander, Oviedo, León...





L'unica consolazione che ci ha portato quest'autunno è il solito appuntamento tanto atteso: la festa della zucca alla Juckerfarmart di Seegräben (qui alcune foto) . Ve ne abbiamo già parlato gli anni scorsi (2007-2008), ma è quasi un appuntamento obbligato ormai, nonostante la mostra quest'anno non sia così spettacolare come quella degli anni precedenti.

Naturalmente non ci siamo limitati a solo un giretto, ma abbiamo già fatto la scorta di zucche anche per l'inverno. Se in luogo asciutto e fresco, la zucche si conservano benissimo fino a 8 mesi.
E dopo le varie ricette con la zucca degli anni passati (gnocchi, rösti, lasagne, creme, pasta al forno...), quest'anno abbiamo cominciato con un semplice risotto con zucca e peperoncino fresco.



Ingredienti per 2 persone

150 gr di zucca cruda
1/2 cipolla
1 pezzettino di peperoncino crudo
1 bicchiere di riso carnaroli
300 ml circa di brodo vegetale
1 noce di burro
1 pugno di parmigiano grattugiato
1 goccio d'olio extravergine d'oliva
1 goccia di vino bianco/rosso (dipende dai gusti)



Scaldare il brodo vegetale in una pentolina. Nel frattempo tagliare a rondelle la cipolla. Pulire, pelare e tagliare a piccoli dadini la zucca. Privare dei semi il peperoncino e tagliarlo a piccoli listelli. In una padella imbiondire la cipolla con il goccio d'olio extravergine d'oliva ed aggiungere la zucca e il peperoncino. Continuare la cottura a fuoco basso per circa 5 minuti e poi aggiungerci anche il riso, lasciandolo glassare per circa 1 minuto. Alzare la fiamma e sfumare con il vino. A questo punto continuare la cottura a fuoco basso aggiungendo piano piano il brodo vegetale. Quando sarà pronto, togliere dal fuoco e mantecare con la noce di burro e metà del parmigiano. L'altra metà del parmigiano si può aggiungere una volta servito. ____________________________________________________________________

mercoledì 26 agosto 2009

MOSTARDA D'UVA

In attesa delle meritate ferie al fresco, nel mese di luglio, caldo e afoso come mai, abbiamo fatto la conoscenza di questa giovane gazza ladra che è diventata amica di tutto il quartiere: appena qualcuno usciva di casa si appropinquava immediatamente alla ricerca di coccole e cibo. Per dimora aveva scelto il trattore dei vicini di casa riparato sotto una tettoia aperta. Improvvisamente com’era arrivata se n’è pure sparita; trascorso un mese e raggiunta l’indipendenza non l’abbiam vista più.

Così, prima che le vendemmie incalzino, di fretta e furia, siam partiti alla volta della Croazia per una vacanza all’insegna di bagni, sole, relax. Il tempo è stato splendido, caldo, sereno e le Isole di Cres e Lussino mi sono sembrate infinite; ti rimane sempre il desiderio di scoprire spiagge nuove, scorci nascosti che l’occhio coglie dal traghetto mentre te ne stai andando. Zazà Large, Small ed Extrasmall, si sono cimentate alla conquista di nuovi tratti di mare, di grotte raggiunte a nuoto e di fondali ricchi di pesci. Imprese non da poco vista la scarsa confidenza con il nuoto delle prime due e la giovane età della terza.

Poi al ritorno a casa una strana sorpresa: su un giornale quotidiano locale abbiamo visto che stupore che una nostra foto era stata utilizzata (senza il nostro consenso, ovviamente) per una pubblicità. Per correttezza non faremo nome dell'attività commerciale che ne ha fatto uso, ma diciamo che stiamo ancora aspettando il pacco di prodotti tipici che ci è stato promesso.

Ora si ritorna alla cosiddetta normalità e visto che ho molto tempo libero e il mio hobby in materia di cucina sono le conserve e le marmellate e questo è proprio il periodo in cui molti frutti maturano.

Così ora che sono al fresco in Val di Non e l’orto della nonna Sofia dà i suoi frutti mi sono cimentata in una novità, la mostarda dolce di uva da abbinare al tagliere di formaggi.

INGREDIENTI

  • 1,2 kg di uva nera matura per ottenere circa 750 ml di succo d'uva
  • 2 pere
  • 4 prugne bianche
  • 350 g di zucchero (meglio se di canna grezzo)

Prendere l’uva lavata e diraspata, metterla in un tegame e farla bollire a fuoco vivace per 5 minuti, fino a che gli acini si sono spaccati, dopodiché toglierla dal fuoco e filtrarla attraverso un colino in modo da separare il succo limpido. Far restringere circa alla metà del volume il succo. Nel frattempo sbucciare e tagliare a quadretti le pere, lavare e tagliare in quarti le prugne, rimettere sul fuoco a fiamma viva il succo, aggiungere lo zucchero e la frutta in pezzi, lasciar cuocere per 20 minuti.

Trascorsi il tempo necessario invasare e sterilizzare a bagno maria per 10 minuti i vasi. Si abbina a fine pasto con formaggi stagionati sia di capra che di vacca. A differenza della mostarda con senape la mostarda dolce è più delicata e copre meno il gusto del formaggio.

L’abbinamento suggerito con il vino è un buon Porto.


Oggi è un giorno importante per la nostra famiglia perché Clarissa e Damiano festeggiano un anno di matrimonio. AUGURONI!!



sabato 1 agosto 2009

CROSTATA DI PISELLINI


Dopo una settimana in Irlanda, Paese dai paesaggi talmenti belli da lasciarti senza fiato, siamo tornati alla torrida Italia e devo dire che per la prima volta nei miei viaggi ho sentito un po' di nostalgia per il mio Paese. Eppure in questo periodo mi sembra sempre peggio e non lo sopporto più: siamo un popolo di gente sempre più stressata, abituata a vedere e lasciar correre cose che in altri luoghi sono considerate inimaginabili e non siamo più ospitali come un tempo, anzi penso siamo uno dei popoli che cerca di fregare di più il proprio prossimo. Non è vero che i furbi fanno sempre colpo?!
Beh, in questa mia crisi di pattriottismo, devo dire che per una cosa in Irlanda ho sentito davvero nostalgia, ovvero il cibo. Tutto buono il loro, nulla da dire (ho mangiato degli ottimi onion rings), ma non c'è la varietà che abbiamo qui in Italia e dopo il 4° giorno a base di carne e patate uno non sa più che ordinare e devo dire che invecchiando anche la mia digestione è peggiorata e adesso non riesco più a mangiare ciò che avrei divorato un tempo senza che mi venga un attacco di gastrite.
Insomma, ho adorato i primi pomodori che ho mangiato al mio ritorno a casa: così polposi e sodi, così buoni. Evviva l'orto e l'estate italiana!

Vabbé, bando alle ciance. Al mio ritorno mi sono lasciata ispirare da un noto giornale di cucina a cui sono anche abbonata (Sale&Pepe) per creare una semplicissima crostata di pisellini che è venuta proprio buona (anche se ho apportato alcune piccole modifiche). Spero piaccia anche a voi e raccontateci anche voi delle vostre vacanze!


INGREDIENTI PER UNA CROSTATA:
200 g farina
100 g burro
70 g formaggio grana grattuggiato
400 g pisellini
1 cipolla bionda
50 g di prosciutto crudo
300 g ricotta di capra
1 ciuffetto di menta fresca
2 uova
sale
pepe

Unire nel mixer la farina, il grana grattuggiato, il burro a dadini e un pizzico di sale e mescolare fino a quando non si è sbriciolato bene il tutto. Aggiungere poi 1/2 bicchiere di acqua tiepida e creare un'impasto omogeneo. Lasciarlo riposare nel frigorifero per almeno 2 ore.


Nel frattempo preparare il ripieno: far imbiondire la cipolla tagliata fine in un goccio d'olio. Aggiungere poi i pisellini e farli cuocere per circa 15 minuti, salare ed aggiungere infine il prosciutto crudo tagliato in listarelle. Spegnere e lasciar raffreddare.


In una ciotola a parte mescolare la ricotta con le uova, la menta spezzettata e un pizzico di sale e pepe. Aggiungere il composto ottenuto ai pisellini lasciati raffreddare.


Stendere la pasta dell'altezza di 1 cm e disporla in una teglia di diametro 22cm e versarne all'interno il composto. Cuocere a 180°C per circa 45 minuti e gustare calda o fredda a piacimento.

lunedì 20 luglio 2009

STRANGOLAPRETI, GLI GNOCCHI VERDI DELLA NONNA SOFIA

Oggi in tutto il mondo si festeggiano i 40 anni dello sbarco dell'Apollo 11 sulla Luna. Per noi invece, è un evento più importante perché è il compleanno della Nonna Sofia!!!! E in verità questi due eventi sono collegati, perché la Nonna Sofia nel 1969 già c'era e ha seguito tutte le vicende dell'Apollo 11 in TV.
Per festeggiare quest'appuntamento davvero importante ci sembrava il minimo scegliere una ricetta storica della Nonna Sofia, un piatto che ci faceva spesso quando andavamo a mangiare da lei dopo la scuola elementare e media.


Questo piatto è tradizionale nella nostra zona, che presenta diversi aspetti in comune con gli Spätzle agli spinaci dell'Alto Adige/Südtirol e del Tirolo. Come abbiamo più volte raccontato (canederli di verza con cuore di formaggio, tortei da patate, strudel della Nonna Beppina, zelten della Nonna Sofia), nella cucina trentina una buona parte delle pietanze tipiche è una derivazione della tradizione delle regioni più a nord, in particolare altoatesina e tirolese.

Ingredienti per 2 persone

  • spinaci - 2 mazzetti se sono freschi /5 cubetti se sono surgelati
  • 2 panini
  • 200 ml circa di latte
  • 1 uovo intero
  • farina q.b.
  • circa 80 gr di pancetta
  • qualche foglia di salvia
  • 1 noce di burro
  • eventualmente 1 pugno di pane grattugiato
  • sale, pepe


Tagliare il pane a dadini e metterlo "in ammollo" nel latte.

Cuocere gli spinaci in acqua bollente, scolarli e strizzarli bene. A questo punto si possono aggiungere al latte ed al pane e si passa tutto con il mixer.

A questo composto si aggiunge una presa di sale, l'uovo e farina finché il composto risulterà morbido ma non troppo. Nel caso che il composto iniziale sia molto liquido, per evitare di aggiungere troppa farina che renderebbe gli gnocchi troppo duri e dal sapore intenso di farina, si può utilizzare del pane grattugiato. In una padella antiaderente far sciogliere la noce di burro ed arrostire la pancetta tagliata a dadini e la salvia.


Formare gli gnocchi con un cucchiaino e "calarli" nell'acqua bollente. Quando salgono in superficie sono pronti e si aggiungono alla pancetta arrostita.

domenica 12 luglio 2009

INSALATA ESTIVA

Qualche settimana fa abbiamo passato un week-end nella vecchia Torino. La chiamo vecchia perché è una città in cui abbiamo vissuto solo qualche tempo ma che ci è rimasta davvero nel cuore, soprattutto per la gente fantastica che abbiamo conosciuto in quel periodo. E che naturalmente siamo tornati a trovare in questa occasione.
Abbiamo pernottato in un bellissimo bed&breakfast, a pochi km da Torino centro che consigliamo vivamente a chi voglia fare delle vacanze a Torino. Ci ha stupiti trovare un casale così tranquillo, completamente immerso nella natura, a così pochi km dalla città. La signora Alessandra è davvero gentilissima e molto disponibile anche dare dei buonissimi consigli su cosa fare in città e nei dintorni. E poi ci ha preparato delle colazioni sane e abbondanti di prodotti genuini e tipici.
Qui la web di CasaAle.

E qualche foto della casa e del giardino...


E poi a Torino...



... e a Venaria a vedere la Reggia ed il giardino dopo il grande restauro.


Poi siamo stati anche a comprare il riso da un contadino in un paesino vicino a Balocco. Le risaie sono davvero spettacolari.

Non potevamo certo perderci l'occasione di vederci, anche per poco, con la famiglia T.-B. ed i vecchi amici, Andrea, Ciccio, Salvo e famiglie...
Proprio a pranzo da Ciccio ed Emanuela abbiamo provato una fantastica insalata estiva, che ho dovuto provare e personalizzata appena tornati!


Ingredienti per 2 persone

2 carote di medie dimensioni
2 zucchine piccole
1/2 peperone rosso
1/2 peperone giallo
1 tazza grande di pane a dadini
2 piccoli pomodori
sale, pepe nero
olio extravergine d'oliva, aceto di mele e aceto di vino bianco
una piccola noce di burro
se si vuole si può aggiungere anche un pugno di fagiolini verdi

Lavare, pulire e tagliare a dadini le carote, le zucchine e cuocerle a vapore in pentola a pressione (per circa 3 minuti, naturalmente dipende se si preferiscono le verdure un pochino al dente o no).

Lavare, pulire e tagliare a quadrati i peperoni ed arrostirli per circa 15 minuti in padella con un goccio d'olio ed un po' di sale.In una padella antiaderente arrostire a fuoco molto basso il pane con la piccola noce di burro.
Quando tutti gli ingredienti saranno pronti e si saranno intiepiditi/raffreddati, mescolare il tutto in una terrina e condire con sale, pepe nero, olio extravergine d'oliva ed un po' dei due aceti.

Quest'insalata è davvero comoda se non si ha tempo di cucinare, le verdure cotte a vapore si possono facilmente conservare in frigo e condire all'ultimo momento.